Skip to main content

Borzano/Chiesa di Borzano/Via Franchetti/Castello di Borzano/Tana della Mussina/Borzano

Itinerario 6

Punto di partenza: Parcheggio di Borzano

Lunghezza del percorso: 12,5 km circa

Tempo necessario: a piedi 4 h , dislivello di 410 m

Interesse principale: Naturalistico-storico-ambientale

È sconsigliato nei periodi piovosi in quanto alcuni tratti sono su argilla. Tuttavia il primo lungo tratto, molto interessante, è su strada asfaltata quindi percorribile in tutte le stagioni (Percorso di 2 ore). È solo di questo primo tratto che riportiamo qualche indicazione rimandando gli interessati a percorrere l’intero sentiero alla dettagliata cartina reperibile anche presso la Proloco. Lasciata l’auto nel parcheggio del centro di Borzano con pochi passi ci portiamo subito verso la splendida chiesa parrocchiale, edificata nel XVI secolo sul luogo ove già esisteva un’antica cappella dedicata a Sancta Maria prope Laudolam cioè nei pressi del torrente Lodola. Merita un’occhiata anche l’adiacente caratteristico borgo, costruito in buona parte con il recupero delle pietre del vicino castello medievale.

Lasciato alle spalle il borgo si sale verso la montagna prendendo Via Chierici per svoltare, dopo qualche centinaio di metri, a destra per via Franchetti segnalata anche da due cippi marmorei ottocenteschi. La strada in salita vi porterà velocemente ai piedi di un raro quanto longevo azzeruolo protetto dalla Regione E-R.

Continuando guadagnerete gradatamente quota 300 m. in località ‘Il Monte’. Qui la sosta è d’obbligo sia per il panorama verso la pianura che per la vista di ciò che resta di uno dei più possenti castelli medievali del reggiano, il castello di Borzano. Posto su di una rupe gessosa al centro dal bacino fluviale del Torrente Lodola, il maniero è ricchissimo di storia. Da sempre è appartenuto ai Manfredi, importanti e fedelissimi vassalli dei da Canossa. Lo sperone di selenite su cui sorge il castello è stata una cava di gesso sin dal tempo dell’occupazione romana del territorio.

Ai suoi piedi si trova la Tana della Mussina, famosa grotta sepolcrale dell’Età del Rame. Proseguendo la strada vi porterà velocemente verso Cà Speranza e poi al Giareto nei pressi della vetta del monte Scaletta (m. 468), il punto di massima altezza del territorio comunale. Nei pressi del Giareto è possibile trovare frammenti di “pietra paesina” tipica della Toscana. Si tratta di un calcare marnoso che al suo interno a volte presenta disegni che sembrano paesaggi. Qui termina il percorso “breve” su strada. Si può tornare indietro godendo di panorami mozzafiato o proseguire nel sentiero dell’anello di Cà del Vento che, attraversati tratti boscosi, raggiunge il crinale intervallivo dominante il bacino idrografico del torrente Lodola. Qui si percorre un tratto di una delle tante varianti della via francigena che conducevano ai passi appenninici. Pian piano, sempre seguendo il sentiero segnato, si scenderà nuovamente a valle, tornando al punto di partenza.