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Villa Rossi

Villa Rossi (già Sidoli Bellerio poi Rossi, ora Crotti) – il destino di questa villa è legato a momenti importanti delle insurrezioni patriottiche italiane. Duecento anni fa il nobiluomo e ricco commerciante reggiano Giovanni Sidoli sposò la baronessa Giuditta Bellerio figlia del procuratore napoleonico Andrea Bellerio. Vissero in questa villa ed ebbero quattro figli ma la felicità durò poco perché il marito Giovanni, appartenente a una società segreta venne condannato a morte dal Duca Francesco IV° e, dopo essere fuggito, morì esule in Francia a Monpellier nel 1828. Dopo la morte del marito Giuditta continuò la cospirazione con Ciro Menotti e Giuseppe Mazzini del quale si innamorò e ne divenne l’amante seguendolo nelle avventure rivoluzionarie che portarono all’unità d’Italia. Nel secolo scorso la Villa fu testimone di un altro atto cruento che portò alla liberazione d’Italia. Nel 1943 le truppe tedesche occuparono le più importanti ville di Albinea e proprio in questa era insediato il Comando del V° Corpo d’Armata Tedesco in Italia, capitanata dal Gen. Kesserling. Dopo un lungo periodo di pericolo si decise l’attacco a sorpresa nella notte tra il 26 e 27 marzo 1945. Il Comando fu distrutto con un assalto programmato dagli alleati composto da partigiani italiani, russi e paracadutisti inglesi della Special Air Force.