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Castello di Albinea

I Castelli, secondo la loro prevalente funzione si dividono in castelli di difesa o residenziali, i primi sono di aspetto truce e rustico come quello di Borzano e di Montericco, mentre i secondi sono più lineari ed eleganti come appunto quello di Albinea. L’origine è sempre una rocca che, in questo caso risulta di proprietà della Parrocchia di S. Prospero e da questi ceduta al Comune di Reggio Emilia. Se nel 980 la Corte e la Pieve di Albinea esistono già, come dimostra il documento di Ottone II, anche una piccola o grande torre doveva far parte della Corte stessa. Per parlare però di Castello dobbiamo aspettare il  1277 quando una pietra murata all’ingresso ne documenta la ricostruzione per opera del Vescovo Guglielmo Fogliani che qui stabilisce la sua Residenza. Nella pietra riportata sotto viene descritta la costruzione del palazzo, della torre, che si vede parzialmente oggi accorpata nel fianco ovest de castello, e delle mura con torri rotonde agli angoli del parco.

Qui comincia la storia del nostro Castello dal quale il Vescovo, negli anni successivi, emana editti importanti come le investiture dei Conti Manfredi che si dividono le proprietà, concesse loro dagli Estensi, delle conte di Borzano, Montericco e Albinea. Nel 1412, i Manfredi subentreranno, dopo varie occupazioni temporanee, al definitivo possesso con Giovanni Manfredi discendente del più famoso Manfredo, in premio dei servigi resi a Giovanni XXII nella lotta contro i Visconti. Dopo il 1535 il Castello appartenne anche al Cardinale Toschi, infeudato anche di una parte di Montericco.  Estintasi la famiglia Manfredi nel 1739 la Camera Ducale di Modena passò la proprietà alla famiglia Frosini ai quali si deve la costruzione dell’attuale torre merlata con ponte levatoio nella parte nord. Finito il dominio degli Estensi su tutto il territorio emiliano, la proprietà passa ai Conti Ottavi che arredarono il parco con preziose piante californiane. Nel 1931 il Castello viene acquistato dal Console spagnolo presso il Quirinale, Carasco Manuel J Reis De Granada che costruì nel cortile una vasca- piscina in ceramica policroma di stile moresco con un grande stemma estense, oggi purtroppo demolita dagli ultimi e attuali proprietari i Sig.ri Maramotti.