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Castello di Montericco

Le origini del castello di Montericco o forse solo della Torre, non sono molto precise, alcuni studiosi lo danno come luogo dove il Vescovo di Reggio vi teneva un presidio di militi dopo il X secolo. Nel 1243 risulta di proprietà della potente famiglia reggiana dei Fogliani assieme al Castello di Albinea  dove il Vescovo Guglielmo stabilirà la sua residenza abbandonando Reggio a seguito di contrasti politici. Nel 1329 il castello subisce un primo assalto e la ricostruzione del 1353 è documentata dalla pietra ritrovata a Borzano come detto in “Castello di Borzano“. Su questa pietra compare scritta per la prima volta la parola “Montericco“, in sostituzione dei vecchi toponimi di Vergnano, Bazzano e Pissignano che figurano nei precedenti documenti. Altri assedi sono riportati nel 1367 e nella guerra del 1371/74 combattuta dai Visconti contro i Manfredi sostenitori degli Estensi. Usciti vittoriosi i Manfredi consolidano il loro dominio con Giovanni, Conte di Montericco, e suoi successori fino al 1618 quando l’ultimo, Ercole, vende metà della proprietà del Feudo, e anche il titolo di Conte, al Cardinale Domenico Toschi, altra figura importante del clero reggiano che rischiò nel precedente Conclave del 1605 di diventare Papa.

Lo stemma dei Toschi, presente anche nella omonima Cappella, nella parte destra del Duomo di Reggio, è parzialmente visibile anche nel pavimento della nostra chiesa di S. Maria dell’Oliveto dove probabilmente segnala delle sepolture della famiglia. È scolpito in un marmo rosso di Verona con una mano smontata da tre stelle a sei punte. Estintasi casa Manfredi del ramo di Montericco, il 5 agosto 1738 il Duca di Modena Francesco III investe il Marchese Alessandro Frosini della rimanenza dei beni di Montericco. Soppressi i feudi Estensi durante la Rivoluzione Francese, i Frosini perdettero i privilegi sulle loro terre, mentre i Toschi continuarono ad avere la proprietà del Castello, che nel 1901 fu acquistato dai Conti Cassoli, quindi dagli Arduini, dai Gallinari e infine dai Bertani. Il Castello è a pianta trapezoidale e solo la torre è merlata, provvista di piombatoi; in origine tutto il castello doveva essere con i merli che si notano, tamponati, nella facciata che guarda la pianura. Il primo piano è  composto da alcune stanze, residenza delle guardie e dei servi, mentre il secondo con una grande sala con soffitto a cassettonie un grande camino era per le feste e i ricevimenti.